Non devi porre sullo stesso piano sport elettronici e sport tradizionali soltanto per il termine che accomuna la loro definizione. Si tratta infatti di discipline con approcci e implicazioni differenti, ma che a ben guardare hanno anche numerosi punti di contatto.
Gli eSports sono sport?
Gli eSports non aspirano a un’equiparazione con le discipline tradizionali. Quello che il movimento eSportivo cerca è invece una legittimazione ufficiale in modo da svincolarsi da attività amatoriale (anche se molto redditizia), regolamentarsi e crescere ulteriormente a livello di popolarità e prestigio culturale.
Il riconoscimento sportivo rappresenta la possibilità più concreta per raggiungere questo traguardo: uno status di tipo giuridico più che “atletico”, che garantirebbe una professionalizzazione dell’intero settore, con tutto ciò che consegue dal punto di vista finanziario e legale per gli attori che ne fanno parte.
Gli eSports saranno alle Olimpiadi?
Sì e già alle prossime di Tokyo, rimandate al 2021. Non consegneranno medaglie però: le due competizioni selezionate, Street Fighter e Rocket League, faranno solo parte del torneo Intel di apertura dei Giochi Olimpici.
Se è vero, infatti, che il CIO ha manifestato un certo interesse nei confronti degli eSports, è altrettanto vero che non li ha mai considerati come disciplina a cinque cerchi, utilizzando sempre il condizionale nei suoi pronunciamenti ufficiali.
“Gli eSports competitivi potrebbero essere considerati un’attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e si allenano con un’intensità che potrebbe essere comparata a quella degli atleti negli sport tradizionali”
In cosa gli eSports somigliano agli sport?
In tema di analogie, è bene ricordare che quando parliamo di chi pratica sport elettronici, ci riferiamo a persone che competono ad altissimi livelli, non quindi a chi si dedica al semplice, personale intrattenimento.
- Competitività e talento
Sport e eSports implicano entrambi un elemento competitivo e richiedono entrambi un elevato livello di abilità. È inoltre necessaria una notevole dose di talento per poter ambire al raggiungimento di traguardi importanti. Come in ogni sport, anche negli eSports lo scopo è quello di mostrare, a parità di fattori tra i partecipanti, la propria superiorità e quindi di vincere sull’avversario.
- Requisiti fisici e allenamento
Gli atleti di eSports, i gamer professionisti per intenderci, hanno una grandissima coordinazione mano-occhio, capacità che richiede una certa dose di allenamento, con preparazioni “atletiche” specifiche. Va anche sottolineato come, in queste discipline, siano fondamentali sessioni di training quotidiane per poter affinare le proprie abilità.

L’impianto di allenamento di Team Liquid a Los Angeles.
- Audience e risvolti economici
Gli eSports stanno riscuotendo un successo di pubblico inarrestabile, con dati di audience che hanno attratto i grandi sponsor. Questo ha permesso alle competizioni di poter disporre di montepremi da capogiro e ai giocatori di livello internazionale di guadagnare cifre equiparabili – se non superiori – a quelle dei professionisti delle discipline sportive tradizionali.
In cosa gli eSports differiscono dagli sport?
In tema di differenze, l’osservazione più semplice e lampante è che gli sport reali implicano una preparazione atletica, una formazione tecnica e tattica e un equipaggiamento che non sono richiesti per giocare agli eSports.
- Accessibilità ed economicità
Proprio queste caratteristiche rendono gli eSports molto più accessibili rispetto alle discipline sportive tradizionali: fatti salvi talento e abilità, in fondo basta un semplice device per competere. In più e non serve prendere lezioni, comprare attrezzature costose o viaggiare per fare tornei: si può giocare a qualsiasi tipo di sport virtuale ovunque ci si trovi e in qualunque momento.
- Inclusività e uguaglianza
Altro tratto peculiare degli eSports è quello di poter essere praticati da chiunque, al di là delle proprie doti fisiche. Si può far parte di una squadra professionistica senza particolari caratteristiche atletiche. Senza contare che le competizioni eSportive sono letteralmente prive di barriere: non esistono, per intenderci, declinazioni di giochi per atleti disabili, come accade invece con le paralimpiadi.

Massimiliano Sechi ha conseguito il più alto titolo al mondo in League of Legends.
- Controllo e regolamentazione
L’assenza di un riconoscimento ufficiale degli eSports lascia terreno fertile a temi oscuri come doping e scommesse. Molti giocatori nel corso degli anni hanno ammesso di fare uso di farmaci contro i deficit di attenzione. E il CIO, così come la UK Gambling Commission, ha evidenziato “forti rischi di truccare le partite”. Servono licenze per gli intermediari e divieti per i minori. In altre parole: il settore deve essere regolamentato.