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Con la eSerie A, il calcio italiano entra nel mondo degli eSports


Andrea Ciulu - 9 Aprile 2020 - 0 comments

Tristi per il campionato fermo? Nessuna paura. A curare la vostra astinenza da calcio ci potrebbero pensare gli eSports: la Serie A, infatti, sperimenta per la prima volta un campionato virtuale vero e proprio, giocato su FIFA. Un segnale clamoroso di convergenza tra lo sport giocato e quello videogiocato.

Everybody Plays Home: gli eSports in Serie A di calcio

Il nostro campionato segue così i passi della Ligue 1 francese, entrata nel mondo degli eSport già nel 2016, e della Premier League inglese, che ha invece inaugurato questa nuova modalità l’anno scorso.

L’evento più grande e atteso è la eSerie A TIM: per ingannare l’attesa, potete seguire il torneo Everybody Plays Home.

 

Mentre aspettiamo: Everybody Plays Home

Concepito come un evento-ponte per traghettarci in queste settimane di lockdown, Everybody Plays Home è un torneo ristretto che viene giocato dai team eSport di alcune squadre di Serie A: Sampdoria, SPAL, Inter, Udinese, Parma, Sassuolo, Bologna e Fiorentina. 

Non è noto a tutti, infatti, che i club di Serie A hanno le proprie divisioni eSport, in cui hanno già arruolato alcuni dei migliori gamer italiani. In alcuni casi lo hanno fatto associandosi a team esistenti. È il caso dell’Inter, che unisce le forze con il team QLASH e schiera Crazy_Fat_Gamer (Diego Campagnani), o della Fiorentina, che collabora con Hexon e che schiererà Giovhy69 (Giovanni Salvaggio). Altri team si sono invece mossi in modo autonomo, selezionando i propri player con delle competizioni ad hoc: è il caso, ad esempio, dell’Udinese e del Bologna.

I giocatori si sfidano nella modalità FUT (Fifa Ultimate Team) che permette di far sfidare nella stessa partita campioni di diverse epoche, e gli approfondimenti vengono trasmessi su SkySport.

 

Il campionato “in grande”: la eSerie A TIM

Se Everybody Plays Home è un evento interno al mondo dei club, la eSerie A TIM connetterà invece in modo più diretto le squadre con la community dei gamer. 

Le qualificazioni del torneo, infatti, si sono svolte a Febbraio: migliaia di giocatori over 16 si sono iscritti liberamente, sfidandosi per rientrare tra i 30 migliori. Questi avrebbero partecipato alla fase di Draft, in cui i club possono scegliere il giocatore da schierare nella fase di campionato vero e proprio (e a cui affiancheranno un giocatore professionista).

Qui, purtroppo, arrivano le note dolenti: il Draft, che doveva svolgersi a Marzo, è saltato, e l’intero campionato è stato rinviato a causa del COVID-19. La competizione, infatti, avrebbe dovuto concludersi con una finale dal vivo a Maggio, ma l’emergenza ha cambiato le carte in tavola, costringendo gli organizzatori a rimandare il tutto a data da destinarsi. Questa decisione rientra nella più ampia scelta di EA Sports di rimandare tutti i suoi eventi previsti in questo periodo.

 

Un evento reale o virtuale?

Può sembrare paradossale che un campionato di calcio virtuale sia cancellato allo stesso modo del campionato “tradizionale”, giocato sull’erba. Eppure ci dice qualcosa sulla doppia natura degli eSports.

Everybody Plays Home esports calcio

Da un lato c’è la componente spettacolare dei grandi eventi fisici di eSports: quelli che siamo più abituati a vedere e che sono valsi alla disciplina l’attenzione dei media.

Dall’altro la componente puramente virtuale, che permette agli eSports di sostituire rapidamente le partite tradizionali in tv e online e di rispondere alla domanda di gran parte del pubblico, ora che lo sport tradizionale è fermo. Un lato magari meno spettacolare ma proprio quello che, portato all’enorme pubblico del calcio italiano, potrebbe scalare più facilmente.

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