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Il betting e gli eSport: un matrimonio su cui vale la pena puntare


Flavio Grasso - 9 Aprile 2020 - 0 comments

Se oggi doveste capitare su un sito di scommesse, pronti a tentare la fortuna (o la vostra abilità) puntando su alcuni eventi sportivi, vi trovereste davanti un panorama completamente diverso da quello a cui probabilmente siete abituati.

Con la chiusura di tutte le principali competizioni sportive europee e mondiali, la scelta degli eventi si è ridotta drasticamente. Gli esperti della recente storia calcistica del Nicaragua e del Tagikistan, non dovrebbero avere problemi, ma per il resto degli scommettitori la situazione è drammatica.

Eppure, se si ha la tenacia di arrivare in fondo all’homepage di Snai.it, dopo il Ping Pong ucraino e il campionato di basket di Taiwan, si può scommettere sul torneo e-sport Challenger (Korea) di League of Legend.

Ed è proprio dagli esport che potrebbe arrivare la risposta più convincente all’attuale “disperazione” dell’industria delle scommesse sportive (un’industria che pesa circa il 40% del totale del mercato del gioco d’azzardo). I principali player del mercato possono certamente puntare su casinò e poker online, ma è indubbio che gli esport rappresentino il mondo con più grandi potenzialità di sviluppo e di fatturato.

“Il volume di scommesse per i regolari eventi sportivi era crollato dell’80% e non era rimasto nulla su cui scommettere. Ed è stato a quel punto che abbiamo deciso di puntare sugli esport.”

Così afferma Ebbe Groes, CEO di EveryMatrix, un’azienda che offre un software in grado di permettere ai siti di betting di abilitare le puntate su tutti gli esport, da FIFA a Fortnite.
In meno di un mese l’ammontare di dollari scommessi su questo tipo di eventi è decuplicato, ed i website dei clienti di EveryMatrix hanno registrato altissimi tassi di crescita nei volumi di gioco.

È indubbio che in un periodo come questo l’appeal degli esport sia cresciuto al punto da permettergli di farsi strada nei siti di betting di tutto il mondo. È una situazione di win-win. Ci guadagna (in volumi) il mondo del gioco d’azzardo e ci guadagna (in legittimazione ed investimenti) il mondo del gaming.

La transizione verso un’adozione di massa però non è scontata, perché molti dei giochi più famosi funzionano secondo strategie talmente complesse e particolari da non essere immediatamente comprensibili, rendendo la scommessa meno accessibile ed innalzando barriere al gioco. Inoltre, permangono problemi legati alla mancanza di organizzazione professionistica di alcune leghe e problemi legati a scandali come le partite truccate (secondo alcuni, più facilmente maneggiabili rispetto agli sport tradizionali).

Solo il tempo ci dirà se questo matrimonio sarà accolto favorevolmente dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e del pubblico.

Noi siamo disposti a scommettere di sì. E voi?

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