Se chiedete a un under 18 qual è il sito su cui guarda video, non vi risponderà YouTube. E neanche Netflix. Piuttosto, ci sono buone probabilità che vi dica Twitch (o Mixer). È la rivoluzione degli eSports, una rivoluzione silenziosa che i marketer stanno incredibilmente sottovalutando.
Gli eSports sono sfide online di videogame competitivi giocati da utenti e, sempre più spesso, da professionisti sportivi a tutti gli effetti. I ragazzi impazziscono per queste sfide che vengono trasmesse in diretta streaming su vari portali, tra cui Twitch e Mixer (di proprietà di Microsoft), appunto.
Già nel 2014 Amazon acquisì Twitch per quasi 1 miliardo di dollari. Allora Twitch non era così popolare, ma Jeff Bezos doveva aver intuito il fenomeno. Eh sì, perché quando Jeff si muove c’è sempre da tenere alte le antenne. Il Washington Post, altra creatura di proprietà dell’uomo più ricco del mondo, ha assunto ben 3 giornalisti specializzati in materia di gaming ed eSports.

Nel 2018 Twitch ha registrato oltre 3 milioni di streamer al mese
Si calcola che nel 2022 gli spettatori di eSports saranno 600 milioni. Per fare un paragone, si prevede che nello stesso anno i Mondiali di Calcio FIFA in Qatar avranno un pubblico “televisivo” di circa 1 miliardo di persone. Non sono dati così lontani, e pensate a che tipo di evento sono i mondiali i calcio per i marketer.
In Italia il fenomeno è agli inizi, ma non siamo a zero: si stimano 1.200.000 persone che seguono eSports assiduamente (almeno 1 volta a settimana) secondo la ricerca AESVI-Nielsen di quest’anno. I dati di tanti social network più famosi (come Snapchat) non sono tanto distanti.
È il momento di muoverci ora per non perdere il treno di una rivoluzione annunciata.
In Cover, Jeff Bezos, CEO Amazon. Immagine via Flickr