© 2020 Wasd Magazine

L’eLeague di basket della Junior Casale: «Ecco perché puntiamo sugli eSports»


francesco gabriele - 3 Giugno 2020 - 0 comments

Non solo calcio e Formula 1: tutto il mondo dello sport guarda ormai agli eSports come un’opportunità, e se prima della pandemia era “solo” ghiotta, vista l’audience “monstre” dei videogiocatori, ora con il lungo stop alle attività è divenuta persino irrinunciabile. Questo 2020 lo ricorderemo fra le altre cose come l’anno della legittimazione ufficiale del gaming competitivo. È uno dei risvolti positivi del lockdown, che ha popolato i palinsesti televisivi di eventi, fatto ricredere molti scettici sulla incompatibilità fra fisico e virtuale e regalato tempo e coraggio alle società sportive di tutti i livelli per “aprire le frontiere” all’entertainment digitale.

L’ultimo esempio in ordine di tempo è quello della Junior Casale Monferrato, storico club di basket piemontese che ha organizzato in collaborazione con Top Players e ONElabMilano il suo primo grande torneo online dedicato alla palla a spicchi. Dal 5 al 7 giugno si svolgerà la “All-Time Classic” eLeague: un 1to1 di NBA2K20 su PlayStation4 con protagonisti 20 team “storici” di tutti i tempi: dai Bulls di MJ ai Lakers di Magic Johnson, dai Cavaliers di Lebron ai Warriors di Steph Curry.

A questo link tutte le informazioni per partecipare e concorrere ai premi finali. Ma in attesa dei vincitori, noi di WASD abbiamo fatto una chiacchierata con Pietro Scibetta, team manager Junior Casale e fra i principali artefici del progetto.

Pietro, perché la “All Time Classic” eLeague?

Volevamo portare la realtà sportiva di Casale negli eSports a tutto tondo, e questo è solo il primo passo. I motivi per cui abbiamo dato ai partecipanti la possibilità di prendere il controllo delle più grandi stelle NBA sono molteplici: dare una connotazione originale; permettere a tutti di giocare con i propri idoli; fare “cultura cestistica”. Ci siamo chiesti: per un ragazzino del nostro settore giovanile, Michael Jordan è il più grande giocatore di sempre o “solo” un brand di scarpe?

Si tratta di un progetto nato per via del lockdown?

L’idea di un progetto negli eSports era già presente: da tempo osservavamo come le più grandi realtà sportive sviluppano questo tipo di iniziative e cercavamo l’opportunità giusta per iniziare. La sospensione della nostra stagione ci ha fornito due cose: il tempo di lavorare e perfino la necessità di offrire qualcosa al nostro pubblico e ai nostri ragazzi come forma alternativa di divertimento e intrattenimento, da svolgere in assoluta sicurezza.

Avete in mente altre iniziative di questo tipo? 

Siamo già al lavoro per nuovi progetti e nel medio-lungo termine ci piacerebbe avere una vera e propria “divisione eSports” per competere in pianta stabile e dare la possibilità anche ai gamers di rappresentare la nostra organizzazione e il territorio del Monferrato in un ambito per noi ancora nuovo.

Come avvicinare il pubblico del basket e quello dell’ebasket?

A Casale lavoriamo tantissimo per mantenere i tifosi vicini e partecipi in modo costruttivo e gli eSports sono senza dubbio un ottimo strumento. Vogliamo recuperare il rapporto con una fascia di pubblico che si è sempre più disinteressata alla frequentazione di palestra, palazzetti e stadi, parlo soprattutto dei Millennials, mentre con la Generazione Z viviamo una sorta di “doppia dimensione”. Non consideriamo gli eSports come antagonisti, ma vogliamo che siano complementari alla nostra offerta di entertainment.

Qual è la nuova business challenge con l’ingresso negli eSports?

Naturalmente dare a partner vecchi e nuovi delle opportunità di investimento diverse da quelle che finora gli abbiamo proposto. Un primo risultato lo abbiamo raggiunto proprio con questo torneo: la fase finale (quarti, semifinali, finale 3° e 1° posto) si disputerà in una arena personalizzata che dà valore al naming e ai nostri sponsor presenti sui Led a bordo campo e direttamente sul parquet. Un contesto assolutamente unico rispetto a quanto si è visto finora.

Credi in una contaminazione tra sport tradizionali ed eSports? 

Quello tra sport ed eSports sarà un binomio vincente. Lo dimostra già il successo della lega virtuale della NBA, che naturalmente è il faro per tutto il mondo del basket. E poi su Twitch vengono trasmesse le partite di basket della G-League (la lega di sviluppo NBA), a dimostrazione che c’è l’obiettivo di appassionare il pubblico degli eSports anche alla pallacanestro “in carne e ossa”. E se guardiamo alle arene, che sono ormai attrezzate con schermi giganti, Q code e app per proporre esperienze virtuali on site, credo che questa fusione sarà sempre più ricercata.