Alberghi pieni, strade affollate, negozi e ristoranti che fanno veri affari. Gli eventi di eSports iniziano ad avere un impatto rilevante sull’economia locale anche al di fuori dal mero contesto videoludico, avvicinandosi per indotto generato alle più importanti rassegne sportive tradizionali. Basti pensare alla finale europea di League of Legends svoltasi lo scorso aprile a Rotterdam: secondo uno studio di Riot Games, l’appuntamento ha portato nelle casse della città olandese un introito complessivo di oltre 2,6 milioni di euro, superiore addirittura a molte iniziative di calcio, basket e hockey. Sempre secondo l’indagine, le LEC Spring Finals hanno poi ospitato visitatori da ogni parte del mondo, persino dal Perù o dalla Corea del Sud, con una spesa media per singolo turista pari a circa 52,6 euro al giorno.
Numeri significativi, che sono ormai la regola nel panorama globale dei maggiori tornei eSportivi e che devono spingere l’Italia a farsi palcoscenico di eventi di settore della stessa caratura. Il potenziale d’altronde c’è già se guardiamo a rassegne come il Lucca Comics o la Milano Games Week, entrambe legate al gaming e con introiti anche di centinaia di milioni di euro. È però il momento di fare un passo in più, e di credere nel volano economico che le grandi competizioni di eSports riescono a portare, facendo rete tra organizzatori, sponsor e governi locali. E se pure le cifre non sono ancora paragonabili a quelle del Gran Premio di Monza o dalla finale di Champions League (ma è solo una questione di tempo, come dice Goldman Sachs), a guadagnarci sarebbero comunque tutti, come dimostra il recente caso di Rotterdam e come dimostreranno a breve le prossime LEC Summer Finals in programma ad Atene il 7 e l’8 settembre e sponsorizzate, tra gli altri, da brand monstre del calibro di Kia, Beko, Shell e Footlocker.